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Appartenente alla nobile famiglia dei Buondelmonti, originaria del contado fiorentino e trasferitasi in città quando Firenze distrusse, nel 1135, il castello di famiglia, Buondelmonte era fidanzato con una fanciulla di casa Amidei (la casa di che nacque il vostro fleto), ma, su istigazione di Gualdrada Donati, abbandonò la fidanzata per scegliere una sposa in casa Donati. Da questo episodio, ricordato da Dante nelXVI canto del Paradiso), nacquero le discordie in seno alla città di Firenze. Gli Amidei decisero di vendicare l'affronto subito e il giorno di Pasqua del 1216, insieme ad alcuni alleati, attesero il passaggio di Buondelmonte in piazza del Duomo per assalirlo e ucciderlo a colpi di mazza e di pugnale. Poiché il governo cittadino, che avrebbe dovuto perseguire i colpevoli di tale atroce delitto, era fedele all'imperatore Ottone e, quindi, di "Parte del guelfo", gli Amidei e le famiglie a loro alleate, per sottrarsi alle sanzioni, elevarono le discordie private a fatti di interesse comune, gettandosi nella lotta politica e mettendosi dalla parte della casa di Svevia con il nome di "Parte del ghibellino".
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