Bonconte da Montefeltro
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Valoroso uomo d'arme di parte ghibellina, Bonconte era figlio di Guido da Montefeltro. Nato ad Arezzo intorno al 1250 ed educato dal padre al mestiere delle armi, nel 1287 partecipò alla cacciata dei guelfi dalla città e l'anno seguente guidò le milizie ghibelline nell'imboscata di Pieve al Toppo, in Val di Chiana, dove i Senesi, colti di sorpresa, furono massacrati: questa battaglia fu ricordata da Dante nel XIII canto dell'Inferno. Sempre nelle file dei ghibellini aretini, comandati dal podestà Guido Novello, Bonconte combattè contro le armate fiorentine nella battaglia di Campaldino, cui parteciparono anche Dante e Corso Donati, e qui venne ucciso l'11 giugno del 1289. Al termine della battaglia, con grande meraviglia di tutti, il corpo di Bonconte non fu più ritrovato. Dante fornisce la spiegazione di questo episodio nel Purgatorio, dove incontra Bonconte nella terza parte dell'Antipurgatorio: il valoroso condottiero narra del suo dolore per la famiglia che l'ha dimenticato, della sua morte, del suo pentimento nel momento estremo della vita e, soprattutto, del suo cadavere travolto dal fiume Archiano, ingrossato dal furioso temporale scoppiato al termine della battaglia, la sera dell'11 giugno 1289. Riferimenti bibliografici |