Firenze / Biblioteca Nazionale Centrale / Banco Rari / 69 / (B.A. 5, P.1 n°11; Pal.180; 199; E.5.3.43) / XIV

Codice frammentario, cartaceo, prodotto in area fiorentina nella seconda metà del secolo XIV, del quale restano soltanto 32 carte di cm. 30 x 22.

Il testo è arricchito da numerosi disegni esplicativi eseguiti a penna probabilmente dallo stesso copista. Non sono state invece eseguite le iniziali dei canti e le rubriche per le quali era stato riservato l'apposito spazio.

Il codice appartenne nel Cinquecento a Piero del Nero ed è probabilmente da identificare con uno di quelli elencati da Bastiano de' Rossi nell'Introduzione all'edizione della Commedia approntata dalla Crusca (Firenze, Manzani, 1595). Nel 1557 il codice era stato usato anche da Vincenzio Borghini (che ebbe frequenti scambi di manoscritti con Piero del Nero) il quale lo aveva collazionato con un'edizione Aldina della Commedia del 1515 e con altri codici chiamandolo "Quinterno Palatino". Da Piero del Nero il codice passò alla biblioteca Guadagni e poi a quella di Gaetano Poggiali. Una volta giunto alla Biblioteca Nazionale il bibliotecario Francesco Palermo, credendo che il frammento fosse autografo di Francesco Petrarca, lo trascrisse interamente, annotazioni, correzioni e disegni compresi. La presunta autografia petrarchesca è, tra l'altro, il motivo per cui il codice, già Palatino, si trova nel fondo Banco Rari della Biblioteca.

Il codice contiene frammenti del Paradiso (X, 31 - XXXI, 15; XXXII, 91 - XXXIII, 145), alle carte 11r-24v, 26rv e rime di Dante insieme a quelle di Fazio degli Uberti, Iacopo Mostacci, Lapo Gianni, Cino da Pistoia, Guido Cavalcanti, Forese Donati, Francesco Petrarca.

M.B.R.